
Qui ci sono le Cinque Terre, cinque piccoli paesi su un lembo di costa rocciosa tra Punta Mesco e Punta Cavo, una decina di chilometri ad est di La Spezia, accomunati da caratteristiche uniche. Su tutte quella di essere nati su un'esigua fascia costiera, sospesi sul mare, quasi a sfidare le forse di gravità. Il nostro viaggio della settimana li tocca tutti e cinque. Partendo dal più orientale, Monterosso al Mare, toccando Vernazza, Corniglia, Manarola per chiudersi a Riomaggiore, l'ultimo ed il più occidentale. Difficile dire quale sia il più bello. Ognuno è da vedere e da gustare.
Il nostro itinerario parte così dal più occidentale dei borghi

Piccola frazione di Vernazza è Corniglia, borgo che si differenzia in modo notevole dagli altri delle Cinque Terre per le caratteristiche rurali piuttosto che marinare. E' situato infatti su di un promontorio roccioso alto 196 metri a strapiombo sul mare ed è circondato sui tre lati interni da vigneti terrazzati. Al mare si arrivava un tempo soltanto attraverso una lunga scalinata di 370 gradini, la Lardarina, che porta alla parrocchiale di San Pietro (1334), probabilmente il monumento in stile gotico-ligure più interessante delle Cinque Terre. La sobria facciata è impreziosita da un rosone in marmo bianco di Carrara finemente intagliato, opera dei maestri pistoiesi Matteo e Pietro da Campiglia. Sotto il sagrato vi è un edificio con archi gotici in pietra nera che la tradizione identifica con l'antica stazione di posta della famiglia Fieschi.
Arriviamo quindi a Manarola, le cui case vivacemente colorate, arroccate su un enorme scoglio di roccia nera che sovrasta il piccolo porto, sono tra le più belle delle Cinque Terre. Di origine medievale, è uno dei borghi più antichi della zona la cui via principale è costituita dalla copertura di un torrente, dalla quale si dipartono stretti vicoli lastricati in pietra. E' congiunta in modo indissolubile a Riomaggiore, di cui è frazione, dalla famosa Via dell'Amore.
Da Manarola si raggiunge Riomaggiore, l'ultima località delle Cinque Terre e la più orientale, attraverso una suggestiva strada pedonale chiamata Via dell'Amore. Il percorso si snoda lungo la costa, a picco sul mare, con una passeggiata di circa 30 minuti. Curiosa la sua storia: nel 1920 i tecnici incaricati di ampliare la galleria ferroviaria di Manarola, decidono per sicurezza di immagazzinare l'esplosivo lontano dall'abitato. Costruiscono così una piccola santabarbara sui dirupi ad est del paese, aprendo nella roccia un piccolo sentiero per raggiungerla. Otto anni dopo si ripropone lo stesso problema per Riomaggiore, sistemando un nuovo deposito in una località isolata. A questo punto è bastato collegare i due sentieri ed il gioco era fatto. Qualche anonimo romantico scriverà sulla roccia "Via dell'Amore", e da quel giorno il sentiero diventa meta di lunghe passeggiate su uno scenario davvero unico.
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