Viaggiare sicuri: precauzioni nell'era dell'influenza A


Mentre le notizie sulla diffusione del virus H1N1 si susseguono, in tutto il mondo cresce la paura del contagio. Ma quali sono i reali pericoli legati all'influenza A? Come prevenirla e affrontarla? Dopo avere conosciuto più da vicino il virus H1N1 e le sue caratteristiche e dopo aver passato in rassegna alcuni utili consigli per prevenire il contagio e per curarsi al meglio, ecco una serie di domande e risposte per capire meglio - con l'aiuto del dott. Michele Lagioia, vicedirettore sanitario di Humanitas, specialista in Igiene e Medicina Preventiva - come viaggiare sicuri.

1. Quali sono le aree dove maggiormente si corre il rischio di contrarre la nuova influenza da virus A/H1N1?
2. Ci sono restrizioni per i viaggi in zone interessate dai focolai di influenza da virus A/H1N1?
3. I pazienti in trattamento con immunosoppressori sono più a rischio rispetto ad altri di contrarre il nuovo virus influenzale?
4. Qualche consiglio per i viaggiatori in partenza?
5. Quali precauzioni devono adottare i viaggiatori che provengono dalle zone dove si sono verificati numerosi casi di influenza da virus A/H1N1?
6. Ci sono rischi per la permanenza o il passaggio in aeroporto?
7. Sono previsti controlli e canali sanitari alle frontiere e negli aeroporti? Che cos'è un canale sanitario?
8. Chi si ammala all'estero come può avere assistenza sanitaria?

1. Quali sono le aree dove maggiormente si corre il rischio di contrarre la nuova influenza da virus A/H1N1?
La nuova influenza da virus AH1N1 è ormai presente in molte aree del mondo. L'Organizzazione Mondiale della Sanità, pur considerando Messico, Stati Uniti e Regno Unito i paesi dove ad oggi si sono riscontrati il maggior numero di casi di nuova influenza A/H1N1, ha dichiarato che la pandemia si avvicina ad una propagazione totale: almeno 160 Paesi o territori su un totale di 193 membri dell'Organizzazione mondiale della sanità hanno confermato casi.

2. Ci sono restrizioni per i viaggi in zone interessate dai focolai di influenza da virus A/H1N1?
No, l'Organizzazione Mondiale della Sanità non raccomanda restrizioni ai viaggi relazione ai focolai di influenza A/H1N1. Invita però le persone affette da malattie come diabete, tumore, asma o altre patologie croniche, stati di immunodeficienza o condizioni come la gravidanza a rinviare i viaggi internazionali e a non mettersi in viaggio se malate.

3. I pazienti in trattamento con immunosoppressori sono più a rischio rispetto ad altri di contrarre il nuovo virus influenzale?
Tali pazienti sono più suscettibili alle infezioni in generale e dovrebbero evitare di recarsi in zone a rischio a meno che non sia strettamente necessario. Fondamentale in questi casi attuare tutte le procedure igienico sanitarie atte ad evitare qualsiasi contatto stretto con possibili portatori di infezione. E' inoltre consigliato portare tutti i farmaci che si è soliti prendere ed eventualmente munirsi di certificazione attestante la malattia di base da esibire in caso di qualsiasi richiesta da parte di personale sanitario del luogo di arrivo.

4. Qualche consiglio per i viaggiatori in partenza?
Il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali consiglia ai viaggiatori diretti in aree interessate da focolai di influenza A/H1N1 di mettere in atto le seguenti misure preventive:
• evitare luoghi affollati e manifestazioni di massa
• lavare regolarmente e frequentemente le mani con acqua e sapone; in alternativa possono essere usate soluzioni detergenti a base di alcol o salviettine disinfettanti
• evitare di portare le mani non pulite a contatto con occhi, naso e bocca
• coprire la bocca e il naso con un fazzoletto di carta quando si tossisce e starnutisce e gettare il fazzoletto usato nella spazzatura
• aerare regolarmente le stanze di soggiorno
• in caso di febbre superiore a 38° C, tosse, mal di gola, malessere, consultare un medico
• ricordare che in caso di necessità, è possibile contattare l'Ambasciata o il Consolato.
Prima di un viaggio internazionale, può essere utile consultare il sito Viaggiare sicuri del Ministero degli Affari Esteri.

5. Quali precauzioni devono adottare i viaggiatori che provengono dalle zone dove si sono verificati numerosi casi di influenza da virus A/H1N1?
Le persone rientrate dalle zone colpite da influenza A devono monitorare il proprio stato di salute per 7 giorni come indicato negli opuscoli e nei poster distribuiti in aeroporto. In caso di insorgenza di una sintomatologia influenzale, per esempio febbre, sonnolenza, perdita d'appetito, tosse, dovranno contattare telefonicamente il loro medico di famiglia e dietro la sua consulenza attuare misure come: limitare il più possibile i contatti con i familiari, indossare da parte del malato una mascherina, mantenere una buona igiene respiratoria coprire cioè bocca e naso quando si starnutisce o tossisce tramite fazzoletti monuso. Per tutti è importante il lavaggio frequente e accurato delle mani con acqua e sapone oppure con detergente a base di alcol. La trasmissione del virus dell'influenza si può verificare per via aerea attraverso gocce di saliva di chi tossisce e starnutisce, ma anche per via indiretta attraverso il contatto con mani contaminate dalle secrezioni respiratorie. Sarà il medico a valutare inoltre eventuali misure farmacologiche.

6. Ci sono rischi per la permanenza o il passaggio in aeroporto?
Non ci sono rischi particolari. Per i viaggiatori diretti in zone con focolai di influenza A/H1N1 valgono i consigli al punto 4.

7. Sono previsti controlli e canali sanitari alle frontiere e negli aeroporti? Che cos'è un canale sanitario?
Un canale sanitario è una area aeroportuale dove transitano i passeggeri provenienti da aree interessate da focolai di influenza A/H1N1 garantendo una separazione netta con i passeggeri provenienti da altre località.
In base alla Circolare ministeriale del 31 luglio tutti i Comandanti di navi ed aeromobili in arrivo in Italia, provenienti da qualsiasi porto od aeroporto, sono tenuti a comunicare ogni caso sospetto o accertato di malattia infettiva, presente a bordo, all'Ufficio di Sanità Marittima, Aerea e di Frontiera (USMAF) territorialmente competente. I casi sospetti o accertati di malattia infettiva vengono segnalati nella public health passenger locator card (scheda di individuazione passeggeri per fini di sanità pubblica) e dopo valutazione clinica sono avviati alla struttura sanitaria territoriale di riferimento per gli approfondimenti diagnostici e i trattamenti del caso.

8. Chi si ammala all'estero come può avere assistenza sanitaria?
Nei Paesi dell'Unione Europea (Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria), dello Spazio economico Europeo (Islanda, Liechtenstein, Norvegia) e in Svizzera è prevista la copertura delle spese sanitarie per tutti gli iscritti al Servizio Sanitario Nazionale in possesso di Tessera Europea di Assicurazione Malattia (TEAM), ovvero la nostra tessera sanitaria; questo significa che in caso di bisogno di cure mediche, presentando la TEAM all'ospedale pubblico o alla struttura convenzionata si ha diritto a tutte le cure medicalmente necessarie.
Le prestazioni sono gratuite, salvo il pagamento dell'eventuale ticket o di altra partecipazione alla spesa che è a diretto carico dell'assistito. Qualora la TEAM non fosse stata accettata o l'assistito non l'avesse con sé, è possibile chiedere il rimborso delle spese anticipate presentando al proprio rientro in Italia la relativa documentazione alla ASL di appartenenza.
Per quanto riguarda il resto del mondo, con alcuni Paesi quali Argentina, Australia, Bosnia-Erzegovina, Brasile, Capoverde, Città del Vaticano e Santa Sede, Croazia, Macedonia, Principato di Monaco, San Marino, Serbia, Montenegro, Tunisia sono vigenti accordi di sicurezza sociale che prevedono una copertura di spese sanitarie dietro presentazione di appositi modelli, rilasciati dalle ASL di appartenenza, all'istituzione competente del paese ospitante; è necessario quindi, prima di un viaggio, recarsi alla propria ASL per munirsi del modello per l'assistenza sanitaria all'estero.
Per i Paesi con i quali non esistono convenzioni, come ad esempio gli Stati Uniti d'America, è consigliabile la stipula di una polizza sanitaria prima del viaggio.

-Fonte: Ministero della salute-

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